SANDALI INFRADITO? NO, GRAZIE

infradito
Faccio una premessa: non ho mai amato i miei piedi. E chi ha alle spalle anni di danza classica sulle punte sa di cosa parlo. Hanno lasciato il segno. Però, è anche vero che non sono poi così brutti. Ricordo che un giorno in calzoleria stavo cercando un paio di sandali e dicevo alla commessa che non li volevo eccessivamente aperti, lamentandomi dei miei piedi. Lei mi guardò e disse: “venga a lavorare qui una giornata e poi vedrà che i suoi piedi sono bellissimi”. Effettivamente …

Detto questo, i sandali infradito non sono stati mai la mia passione. Quand’ero ragazza ne avevo un paio splendidi, color oro, con i laccetti attorno alla caviglia. Li avevo utilizzati anche per mascherarmi da antica romana (ah, quando si dice destino!) a Carnevale. In quell’occasione, facendo un freddo cane per via del periodo invernale, mia mamma, con la sua santa pazienza e le mani d’oro, mi aveva modificato la punta dei piedi di un paio di collant affinché potessi indossare almeno quelli con gli infradito. Geniale!

infradito oroMa a parte quei sandali, non ne acquistai mai altri. Finché un’estate di quindici anni fa, circa, pensai che potessero essere comode delle ciabattine infradito per casa. Detto, fatto.
Andai in negozio, ne scelsi un paio graziose e tutta contenta, appena rincasai, le indossai. Devo premettere che nella casa in cui abitavo allora c’era una porta che metteva in comunicazione la cucina, piccolina, e il soggiorno. Nel primo pomeriggio, avendo messo sul fuoco la caffettiera, appena sentito l’inconfondibile borbottio, mi precipitai dal soggiorno in cucina e … mi imbattei nella sedia che uno dei miei figli aveva lasciato non perfettamente accostata al tavolo.

Praticamente, nel passaggio veloce, il dito mignolo (in realtà quello dei piedi si chiama quinto dito … mi sono fatta una cultura in quell’occasione!) rimase incastrato nella gamba della sedia mentre io continuavo a correre per spegnere il gas sotto la caffettiera.
Sentii un dolore acuto poi nulla. Praticamente dovetti guardarmi bene il piede per accertarmi che il dito fosse ancora lì. Poi lo tenni una mezzora abbondante nel bidè in cui lasciai scorrere l’acqua fredda. Poi misi sul piede dolorante la borsa del ghiaccio, sotto lo sguardo preoccupato dei miei figli che, una volta tanto, avevano avuto modo di sentire uscire dalla mia bocca tutto il repertorio di improperi di cui ero a conoscenza. E naturalmente pensavano già che non li avrei mai più rimproverati per le parolacce.

Arrivato il marito a casa (ché non potevo certo andare all’ospedale da sola con due bambini), ci recammo al Pronto Soccorso. Quel luogo era a noi noto perché il secondogenito non era contento se non ci faceva un salto ogni tanto: braccio chiuso dentro la cassapanca, oggetto non precisato ingoiato (che poi non era nulla, aveva solo bevuto un po’ di liquido che era rimasto sul fondo del barattolo delle salviettine umidificate pulisciculetto), ruotina dell’automobilina dentro al naso, apparecchio ortodontico infilzato all’interno del labbro inferiore saltando sul letto … e poi non ricordo, comunque mi pare già abbastanza. Ma era la prima volta che ci finivo io.

Ricordo ancora la faccia mortificata del medico mentre usciva dalla sala raggi e l’espressione afflitta con cui mi comunicò: “Ma è rotto!”. E certo che era rotto, mi sarei preoccupata se il mignolo (anzi, quinto dito) fosse rimasto intero.
Per venti giorni dovetti tenere una fasciatura che legava il quinto dito con il quarto e, ovviamente, non potei indossare altro tipo di calzatura se non … gli infradito!
A parte il dolore, perché la frattura era proprio alla base del dito, io ero proprio terrorizzata quando uscivo di casa. Se andavo sull’autobus o al supermercato, poi, stavo superattenta perché al solo pensiero che qualcuno potesse salirmi sul piede o urtarmi con il carrello della spesa, praticamente piangevo.

Ecco, credo che ora sia chiaro il motivo per cui gli infradito, anche se sono bellissimi, non li compero più. Ne ho solo un paio di gomma che porto in albergo per fare la doccia perché sono alquanto schizzinosa e non mi va di mettere i piedi dove li mettono tutti. Che poi quando vado in spiaggia non calpesto la sabbia dove passano tutti?
Quando si dice avere delle fissazioni …

22 thoughts on “SANDALI INFRADITO? NO, GRAZIE

  1. Valgismo dell’alluce, un classico per chi ha fatto danza classica. Ce l’ho anch’io ovviamente e pensa che fino all’anno scorso pensavo di avere solo io questo problema. Poi ho letto su internet che la quasi totalità delle ballerine ne soffre.
    Anni fa sono stata con un ragazzo, una storia lunghissima di tre giorni. Qualche mese dopo abbiamo litigato, ci siamo insultati e lui mi disse che avevo i piedi storti. Avevo 14 anni e ci rimasi malissimo.
    Ora la cosa mi fa un baffo, non ho gli alluci perfettamente dritti ma chissenefrega.
    Le infradito le uso sempre in estate, anche per casa. La tua disavventura fa paura e quindi posso capire il trauma. Di certo mettendo altri tipi di scarpe non ci perdi nulla 😉

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    • Io ancora quel problema non ce l’ho, anche se l’osso sotto l’alluce è un po’ sporgente. Invece gli altri diti sono un po’ ricurvi, con l’unghia rivolta verso il basso. Questo difetto mi dà un fastidio tremendo ma cerco di mimetizzarlo con lo smalto, scegliendo colori stravaganti, a volte, così l’attenzione è più rivolta sullo smalto che sul piede. 🙂

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      • L’osso sporgente con l’alluce valgo prima o poi arriva … comunque, se digiti su google immagini “alluce valgo” sono sicura che i tuoi piedi ti sembreranno perfetti. 🙂

        Non ami lo smalto? Io non potrei farne a meno. Ne ho almeno una ventina (solo perché recentemente ho fatto una cernita e ne ho buttati via un po’). Certo sulle unghie dei piedi d’inverno non lo metto, magari solo quello trasparente, ma sulle mani credo che l’ultima volta che non ho messo lo smalto sia stata in occasione di un intervento chirurgico nel 2001. Mi piace troppo!

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      • Oddio, le ho viste e davvero i miei piedi mi sembrano perfetti. Io li ho piegati pochissimissimo, quasi non si vede.
        Sì, non mi piace lo smalto, preferisco le unghie col colore naturale. Anni fa usai solo quello trasparente perchè avevo deciso di smettere di mangiarmi le unghie, e ci riuscii anche, solo che i primi tempi smangiucchiavo pure lo smalto ahahaha
        Io comunque non uso neanche trucchi o cosmetici. Sono sciattissima!

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      • Ma non è mica obbligatorio truccarsi o mettersi lo smalto! Io in casa ho avuto l’esempio perché mia mamma si è sempre truccata, ha sempre tenuto le unghie lunghe e smaltate. Così anche mia nonna. Quindi per me è normalissimo. Però se tu ti senti bene anche nature, non devi cambiare. E poi non sei sciatta, lo scommetto.

        Per me il massimo sarebbe lo smalto in abbinamento con i sandali. Così

        Sono i piedi di una famosa che detesto. Ma i piedi sono stupendi.

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      • Mia mamma invece è come me, forse per questo sono venuta su così. Non si è mai truccata, forse solo per il matrimonio. Ma al contrario di me era bellissima, lo dicono tutti. Fino a stamattina una persona mi ha detto “tua madre era una delle più belle ragazze di Palermo”. E ci credo perchè ho visto tante foto. E’ un orgoglio!
        Ma non c’entra. L’unica ad usare lo smalto nella mia famiglia era mia zia, la sorella di mio padre, ma non mi ha mai attirato la cosa.

        Di chi sono i piedi?

        Comunque sì, credimi, sono sciatta nel senso che non mi valorizzo, non aggiusto nulla e l’unica cosa che uso è una crema viso idratante prima di uscire. Giusto perchè se no la pelle mi si secca e sembro uno zombie.

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      • I piedi sono di – mi viene l’orticaria solo a pronunciare il nome – …. Belen Rodriguez. 😯

        Anche mia mamma era bellissima (io la vedo ancora bellissima, anche con le rughe, ma lei invece si vede un mostro), come dice anche Luisa. Però non ho mai avuto il “complesso della mamma bella”, forse a causa del brutto rapporto che avevo con lei in gioventù. Quando qualcuno diceva: sei bella come la mamma, mi affrettavo a dire: io assomiglio a mio papà. Giusto per puntualizzare. 🙂

        Io penso che non ci si debba imporre nulla. Se stai bene così, devi fare quello che ti senti.

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  2. Credo che il quinto dito si chiami minolo o mellino: che poi, per poco il tuo non si chiamava “minolo, il dito in menolo”…

    Chiedo venia, stavo solo cercando di sdrammatizzare: in realtà a me quel ditino in fuori, esposto a tutto, ha sempre fatto un po’ paura…

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    • Mi hai fatto ridere e ti ringrazio, considerando che ho passato un paio d’ore dal dentista, stamattina, e di ridere non ne avevo alcuna voglia.

      Io so che in ospedale sul referto hanno scritto “frattura 5° dito”, forse “minolo” o “mellino” sono due termini meno tecnici, più affettuosi. 🙂

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  3. Le infradito le uso solo per uscire. In casa solo sandali o ciabatte antisdruciolo. Una volta,mentre lavavo i pavimenti, sono stata lì lì per fare la spaccata…e non c’era nemmeno nessuno per fermare il momento con uno scatto! Da allora ho capito che è meglio non tentare acrobazie 🙄
    Marisa, tua madre da ragazza era bellissima e non dubito lo fosse pure quella di Valentina. Io penso sia comunque bello valorizzarsi ma senza snaturarsi. Ormai ho perso l’abitudine al trucco e quando lo uso è molto leggero. Ci fosse l’occasione forse riuscirei a superare l’avversione per la vista del colore sul viso. Si cambia.

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    • Ora, non vorrei che pensaste che vado in giro truccata chissà come. In realtà, mi truccavo di più dai 17 ai 20 anni, specialmente usavo il rossetto molto scuro, mentre preferivo gli smalti chiari e madreperlati. Effettivamente si cambia, in un verso o nell’altro.

      Qui

      (è una vecchia fototessera piuttosto rovinata) avevo 22-23 anni e, come si può vedere, non ho assolutamente un trucco pesante. Ho anche stranamente i capelli corti, ovvero abbastanza corti. Li avevo tagliati da poco e credo di non averli avuti mai più così corti.
      Ora sono più o meno così, qualche ruga in più, ovviamente, ma la fisionomia è quella.

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      • Ma sei bellissima! Davvero non sfiguri se paragonata a tua madre!
        Il trucco è molto leggero e ti sta pure bene 🙂
        Io da ragazza ho azzardato pure il rossetto rosso sangue. Ricordo che delle signore “mature” fecero dei commenti sulle ragazzine che si truccavano con colori troppo violenti che non donavano affatto… ma si sa, se non si osa in adolescenza… Se mi capita di vedere ragazzine così truccate, pure io penso sia un vero peccato. Ora predico bene,ma prima ho razzolato piuttosto male 😉 Però diciamolo, sono stata ragazza negli anni ’80 e la moda era quella.

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      • E’ vero, negli anni 80 quella era la moda. Quando guardo le foto di quegli anni inorridisco: mi vestivo come una vecchia. Ora a volte mi sembra di vestire troppo moderna però poi mi dico: il tempo passa, approfittiamone ora che si può. 🙂

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      • Gli occhi sono in assoluto l’unica cosa di cui non mi sono mai lamentata. 🙂
        Senza contare che avevo (ed ho tuttora) le labbra carnose, alla faccia di quelle che spendono capitali per poi farsele venire come canotti. 😆

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